1. Ua ua ua...assa assa assa...Selargius!!!

    AvatarBy Zambo52 il 17 Jan. 2015
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    Circa vent'anni fa sono stato invitato da un caro amico e collega a collaborare come medico alla squadra di calcio del Selargius.
    Ho accettato immediatamente perche' da appassionato mi trovavo a condividere i momenti della preparazione, disputa e il dopo partita, sempre emotivamente coinvolgenti.
    La squadra disputava il campionato nazionale dilettanti, l'allenatore era Salvori, un maestro di calcio, ex giocatore di serie A, il direttore sportivo Gigi Piras, il secondo Gigi del Cagliari, sulla cui esperienza e capacita'calcistica non c'e' niente da aggiungere.
    I giocatori, ragazzi in eta' dai venti in su.
    Allora non erano di moda i tatuaggi e le acconciature strane, la personalita' ed il carattere dovevano emergere solo sul campo.
    La dirigenza era formata da un gruppo di imprenditori amici, che senza strafare aveva messo su una squadra che si faceva rispettare sia in casa che in trasferta.
    Le trasferte quando mi capitava di partecipare iniziavano il sabato con il raduno all'aeroporto. Non eravamo in serie A, ma la squadra si presentava con la divisa sociale, giacca blu, camicia a righine e cravatta in tinta.
    All'arrivo, di solito a Linate ci aspettava il pullman che ci portava all'albergo della zona che solitamente era scelto valutando la situazione logistica rispetto al campo dove si doveva giocare, ma non trascurando anche la qualita' della cucina.
    Quella giornata vissuta assieme con giocatori, allenatore, dirigenti, consentiva di instaurare una complicita' finalizzata ad ottenere il risultato sportivo dove tutti indistintamente dovevamo fare la nostra parte.
    All'arrivo al campo, entrati nello spogliatoio, iniziavano oltre la vestizione i rituali scaramantici di alcuni giocatori, mentre il tecnico avendo studiato gli avversari aggiornava la squadra suggerendo le strategie da attuare.
    Poi entrava l'arbitro per fare l'appello.
    Quindi in campo. Suggestivo il profumo dell'erba ed il rumore dei tacchetti metallici sul pavimento dello spogliatoio.
    Tutto questo e' durato per una decina d'anni.
    Poi quando son cresciuto e ha iniziato a pesarmi il correre nel campo per prestare soccorso a qualche giocatore infortunato ho deciso di appendere il fonendoscopio al chiodo dello spogliatoio lasciando l'incarico a colleghi piu' giovani dopo avere ringraziato tutti per le emozioni che in quegli anni ho ricevuto.

    Edited by Zambo52 - 18/1/2015, 20:08
    Last Post by Zambo52 il 17 Jan. 2015
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  2. Le mie prigioni

    AvatarBy Zambo52 il 26 June 2013
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    Le Mie Prigioni

    Era il 13 Ottobre del 1983, quando con tanto entusiasmo e contemporaneamente il timore di trovarmi davanti a situazioni cliniche alle quali potevo non essere preparato, ho incominciato il primo turno da medico di guardia all'interno del carcere di Buoncammino.

    Qualche giorno prima, dopo il conferimento dell' incarico ero andato a vedere ed iniziare a capire quello che da allora sarebbe stato uno dei momenti della mia professione e della mia vita.

    Un collega col quale in seguito si sarebbe instaurato un rapporto di amicizia, mi dimostro' subito grande disponibilita', quasi che la sua esperienza professionale e sopratutto umana potesse trasferirsi rapidamente come un copia incolla.

    In seguito negli anni trascorsi, anche io ho cercato per quello che potevo, di aiutare i nuovi colleghi dando consigli: non sempre cio' e' stato accettato; spesso il carattere delle persone fa vedere dove non esistono paure per cui ognuno preferisce agire di testa propria.

    Una delle cose che colpisce di piu' entrando all'interno di un istituto di pena, oltre ovviamente il dover superare numerosi cancelli, portoni blindati, e' l'odore; un misto di detersivi, umanita', e in determinate ore della giornata anche di cucina sia condimenti per pietanze che il piacevole aroma di dolci, spesso preparati, a volte anche solo per vincere la noia e aiutare i minuti, le ore, i giorni, i mesi, spesso anche gli anni, a passare piu' rapidamente possibile.

    Oggi sono passati ventinove anni ed ancora vivo con entusiasmo questa esperienza professionale e sopratutto umana.
    Stanotte mentre sto coprendo un turno di guardia medica notturna ho compiuto la bellezza di sessantanni, non mi sembra vero.
    Last Post by Zambo52 il 26 June 2013
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  3. Notte prima degli esami

    AvatarBy Zambo52 il 26 June 2013
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    Nel lontano 1972 ho dato l'esame di maturita' nell'allora glorioso liceo classico Siotto Pintor; allora il rapporto con gli insegnanti era di profondo e reciproco rispetto, nella mia sezione E mi ricordo, non solo i prof. Porcella, Onnis, Brenau, la Porra', la Tronci, don Vincenzo Fois, Deiana di educazione fisica, la Paglietti di storia dell'arte, ma anche i bidelli; signor Ferro, Ranieri cosidetto per la somiglianza col principe e per la sua signorilita', un altro bidello di cui non ricordo il nome che era da noi studenti chiamato "piscigani".
    Il legame con i compagni di scuola dopo piu' di quarantanni si e' mantenuto tanto stretto che quando ci si incontra e' come se ci fossimo visti in classe il giorno prima.
    In citta' allora esisteva una sola scuola privata per " burriccus" il noto istituto Cambosu in via Tuveri diretto dall'altrettanto noto Orazio Ancis che con le buone e con le cattive riusciva a far studiare anche chi non ne aveva molta voglia.
    Oggi le scuole private nascono come i funghi, per recuperare gli anni persi nella scuola pubblica. Noi genitori siamo disposti per i nostri figli un po' ribelli, che non hanno trovato la sintonia giusta con gli insegnanti della scuola pubblica a volte un po' anch'essi demotivati, a investire in loro.
    La promozione non e' certamente garantita, ma il rapporto insegnante studente e' sicuramente piu' intenso, quantomeno perche' le classi sono composte da meno alunni.
    D'altronde trattandosi di una scuola privata la miglior pubblicita' la fanno gli stessi alunni ed i loro genitori.

    Edited by Zambo52 - 28/1/2014, 16:13
    Last Post by Agostino1 il 7 Dec. 2017
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  4. Forza Cagliari

    AvatarBy Zambo52 il 26 June 2013
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    Forza Cagliari

    Piu' di cinquant'anni fa ero un bambino, il Cagliari giocava in serie C allo stadio Amsicora che aveva il terreno in terra battuta e i pali delle porte erano a sezione quadrata, il pallone era color cuoio.

    La Tv era in bianco e nero con un solo canale e la squadra che vinceva aveva anche lei la maglia anzi una casacca bianco nera, per cui io bambino mi trovai a simpatizzare per quella che era la squadra piu' forte: era la Juventus di Nicole', Charles il gigante gallese, Stacchini, e il piu' spettacolare, quell' Omar Sivori che giocava con i calzettoni abbassati e che tutti noi bambini volevamo imitare.

    Dopo qualche anno il Cagliari ha iniziato la cavalcata dalla serie C alla B, alla serie A e poi il 12 Aprile del 1970 l'apoteosi dello scudetto evento straordinario ed irripetibile.

    Da allora il cuore e' stato sempre rosso blu, nella gioia e nella sofferenza.

    Ricordo quando una domenica pomeriggio d'inizio estate, tornando dal mare, ho pianto, e non ero piu' un bambino, quando non riuscendo ad andare oltre lo zero a zero, mi pare contro il Catania, retrocedemmo in serie C.

    Oggi il calcio e' diverso, business e spettacolo, ci fanno vedere tutti i dettagli di ogni partita.
    Anche i giocatori non sono piu' gli stessi, e' vero che sono dei professionisti e seguono l'ambizione di raggiungere i traguardi che solo giocando in squadre anch'esse ambiziose possono ottenere.

    Qualcuno ha fatto questa scelta ieri Matri oggi Nainggolan, ma non si puo' per questo dimenticare cio' che hanno fatto, e non e' poco, in questi anni con la maglia rosso blu, meritano di essere applauditi e ringraziati e non invece secondo il tifo becero da ultras, fischiati perche' o sei con noi o contro di noi.

    Non esistono piu' salvo rare eccezioni i giocatori bandiera.

    In tanti anni dall'Amsicora al Sant'Elia le emozioni sono state tante, ma tre sono gli uomini fondamentali del Cagliari, il mitico e leggendario Gigi, il fuoriclasse uruguagio Francescoli, ed il piccolo grande Zola, tre campioni sui campi di tutto il mondo, ma sopratutto tre uomini che anche fuori dal terreno di gioco si sono sempre dimostrati esempi da seguire e che quando parlano, ancora oggi fuori dal campo, non dicono mai banalita'.

    Forza Cagliari !!!

    Edited by Zambo52 - 1/4/2014, 00:06
    Last Post by Zambo52 il 26 June 2013
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  5. Fun cool

    AvatarBy Zambo52 il 26 June 2013
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    Fun cool (divertimento fresco ) A road to go (una strada per andare)

    Oggi viviamo in una societa' in cui ognuno non vuole rispettare leggi, regole, orari, ma vive all'insegna del io faccio cio' che mi pare e del cosiddetto prossimo non me ne importa niente.

    Chi dovrebbe evitare cio' e fare rispettare le leggi e le regole a sua volta segue la politica dello struzzo all'insegna del: io non c'ero, e se c'ero non ho visto, ne sentito niente.

    Quando la mattina si esce da casa, non appena usciti fuori dal cancello, spesso, nonostante lo stop, si rischia di essere travolti da chi il segnale fa finta di non vederlo.

    Le rotonde agli incroci sono un bel test per valutare il Q.I. della gente.
    Nonostante oramai ci siano da tempo, ancora qualcuno non ha capito che la precedenza ce l'ha chi c'e' dentro.

    Come mi piace dire, il cervello non e' uno scaldabagno che si stacca per risparmiare sulla bolletta dell'ENEL, non ha ne' interruttore, ne' spina.

    Molto spesso si vedono troppi scaldabagno spenti.

    I magistrati sempre piu' spesso sembrano quegli arbitri che pur di ergersi a protagonisti sono capaci di ammonire o concedere rigori dubbi o peggio non concederne alcuni indiscutibili, loro tengono in carcere per reati non gravi, salvo poi concedere benefici ad omicidi che poi finiscono per reiterare lo stesso reato, giustificandosi con l'aver applicato la legge, ma dimostrando di non usare il buon senso.

    Ricordano il giudice dell'antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters e resa ancora piu' popolare da Fabrizio De Andre'.

    Spesso molti insegnanti mostrano lo stesso difetto.

    Entrambe le categorie fanno abbondante uso di farmaci definiti modulatori del tono dell'umore.

    Molto tempo fa venivano definiti "esauriti", oggi le categorie sono piu'sfaccettate: borderline, bipolari, depressione maggiore, ma in conclusione sono come mi piace definirli, disintegrati, ovvero persone incapaci di rapportarsi con le situazioni e con gli altri, che tendono a rinchiudersi in un microcosmo dal quale sono incapaci di uscire.

    Ai semafori c'e' sempre qualcuno che in ogni ora del giorno non e' ancora sveglio; pensando di stare da solo, col verde rallenta salvo poi col giallo se non addirittura col rosso attraversare l'incrocio.

    Tutto cio' calamitando tutte le maledizioni da parte di chi segue in fila e da chi col proprio verde se li ritrova quasi addosso, ma di vigili nemmeno l'ombra.

    Sarebbe bello se ognuno nel suo piccolo vivesse la propria vita da protagonista e non da comparsa.

    Se non si e' in grado di potersi permettere anche solo un figlio, non mettetelo al mondo strumentalizzandolo presso le istituzioni per ottenere aiuto.

    Non sono piu' tempi in cui serviva carne da macello per le guerre.

    Non si puo' chiedere aiuto ai semafori tenendo...

    Read the whole post...

    Last Post by Zambo52 il 26 June 2013
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  6. Ua ua ua...assa assa assa...Selargius!!!

    AvatarBy Zambo52 il 17 Jan. 2015
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    Circa vent'anni fa sono stato invitato da un caro amico e collega a collaborare come medico alla squadra di calcio del Selargius.
    Ho accettato immediatamente perche' da appassionato mi trovavo a condividere i momenti della preparazione, disputa e il dopo partita, sempre emotivamente coinvolgenti.
    La squadra disputava il campionato nazionale dilettanti, l'allenatore era Salvori, un maestro di calcio, ex giocatore di serie A, il direttore sportivo Gigi Piras, il secondo Gigi del Cagliari, sulla cui esperienza e capacita'calcistica non c'e' niente da aggiungere.
    I giocatori, ragazzi in eta' dai venti in su.
    Allora non erano di moda i tatuaggi e le acconciature strane, la personalita' ed il carattere dovevano emergere solo sul campo.
    La dirigenza era formata da un gruppo di imprenditori amici, che senza strafare aveva messo su una squadra che si faceva rispettare sia in casa che in trasferta.
    Le trasferte quando mi capitava di partecipare iniziavano il sabato con il raduno all'aeroporto. Non eravamo in serie A, ma la squadra si presentava con la divisa sociale, giacca blu, camicia a rigine e cravatta in tinta.
    All'arrivo, di solito a Linate ci aspettava il pullman che ci portava all'albergo della zona che solitamente era scelto valutando la situazione logistica rispetto al campo dove si doveva giocare, ma non trascurando anche la qualita' della cucina.
    Quella giornata vissuta assieme con giocatori, allenatore, dirigenti, consentiva di instaurare una complicita' finalizzata ad ottenere il risultato sportivo dove tutti indistintamente dovevamo fare la nostra parte.
    All'arrivo al campo, entrati nello spogliatoio, iniziavano oltre la vestizione i rituali scaramantici di alcuni giocatori, mentre il tecnico avendo studiato gli avversari aggiornava la squadra suggerendo le strategie da attuare.
    Poi entrava l'arbitro per fare l'appello.
    Quindi in campo. Suggestivo il profumo dell'erba ed il rumore dei tacchetti metallici sul pavimento dello spogliatoio.
    Tutto questo e' durato per una decina d'anni.
    Poi quando son cresciuto e ha iniziato a pesarmi il correre nel campo per prestare soccorso a qualche giocatore infortunato ho deciso di appendere il fonendoscopio al chiodo dello spogliatoio lasciando l'incarico a colleghi piu' giovani dopo avere ringraziato tutti per le emozioni che in quegli anni ho ricevuto.
    Last Post by Zambo52 il 17 Jan. 2015
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  7. Mamma mia che paura!!!

    AvatarBy Zambo52 il 1 Nov. 2013
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    Conosco persone cosi' timorose che hanno addirittura messo un cerottino sulla web cam del computer per paura di essere spiate.
    Last Post by Zambo52 il 1 Nov. 2013
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  8. Ed e' subito sera.

    AvatarBy Zambo52 il 15 Sep. 2013
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    Fino a qualche anno fa, la sera dopo una giornata di lavoro, visite ambulatoriali, domiciliari, turni di guardia in carcere, a fine giornata si aveva la voglia di andare a mangiare fuori.
    Oggi non vedo l'ora di tornare a casa, mangiare velocemente e sdraiarmi sul divano a vedere la televisione, leggere, fare la settimana.
    Last Post by Zambo52 il 15 Sep. 2013
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  9. Gli altri siamo noi

    AvatarBy Zambo52 il 6 Sep. 2013
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    In una indagine sui maggiori difetti degli italiani e' risultato al primo posto non voler fare la fila in qualsiasi occasione capiti; secondo me e' ancora piu' frequente il credere sempre di essere meglio degli altri accampando diritti che non si hanno o che comunque hanno anche gli altri.
    Come diceva un verso di una canzone di Umberto Tozzi,
    gli altri siamo noi.

    Edited by Zambo52 - 16/9/2013, 16:07
    Last Post by Zambo52 il 6 Sep. 2013
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  10. Foot ball

    AvatarBy Zambo52 il 25 Aug. 2013
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    Quando per la prima volta sono sceso in campo, sempre come medico, le sensazioni piu' evidenti erano l'odore dell'erba ed il rumore dei tacchetti metallici nel pavimento degli spogliatoi.
    Last Post by Zambo52 il 25 Aug. 2013
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